La CBDC, acronimo di Central Bank Digital Currency, è una forma elettronica di moneta che viene emessa da una banca centrale, avente quindi corso legale, che famiglie e aziende possono utilizzare per accumulare valore ed effettuare pagamenti.
Viene definita come la rappresentazione digitale della moneta fiat nazionale, in parole semplici può essere considerata come la smaterializzazione delle banconote che ogni cittadino può conservare nella banca centrale, bypassando l’intermediazione degli istituti di credito commerciali.
Questa sua caratteristica di essere emessa direttamente dalla banca centrale, che si rende garante, la rende a tutti gli effetti più sicura e meno volatile rispetto ad altre valute digitali come le criptovalute ma soprattutto le dona la stessa credibilità della valuta fisica in circolazione nel Paese in cui viene emessa.
Già da qualche tempo, oltre alle carte di credito, stiamo effettuando molti pagamenti utilizzando il cellulare. Grazie ad applicazioni come Google Pay, Apple Pay o un’altra delle sempre più numerose app per i pagamenti presenti sul mercato, per alcune transazioni, stiamo sostituendo sempre più i contanti. Questo non vuol dire che la moneta fisica sia in disuso, anche perché, per molte persone, il contante rappresenta il metodo di pagamento più sicuro, più veloce e maggiormente controllabile ma, con il consolidamento dell’e-commerce, gli strumenti di acquisto alternativi sono diventati sempre più necessari.
Soprattutto le generazioni più giovani, meno inclini all’uso delle carte di debito, vengono attratti da queste nuove forme di pagamento; ci sono Nazioni come la Cina dove il 50% della popolazione utilizza per le transazioni i pagamenti digitali e si pensa che nel 2023 questa percentuale di persone possa superare il 60%.
Ci sono poi altre ragioni per cui la voglia di CBDC sta crescendo nel mondo: la prima è da ricercare nella sempre più crescente affermazione delle criptovalute da parte di aziende o di organizzazioni private per cui le banche centrali temono di perdere la loro supremazia nella gestione della moneta.
Un secondo motivo è dovuto alla presenza, ormai fissa nella nostra società, del Covid 19 che, oltre all’ascesa dell’e-commerce, ha indotto uno spostamento delle abitudini di pagamento, per la paura di trasmissione del virus attraverso le banconote.
Un’ultima ragione che potrebbe accelerare il declino dell’uso del contante a favore delle transazioni digitali sono le politiche restrittive in vigore in molte Nazioni come l’Italia dove è stato fissato un tetto alle spese con denaro liquido.
Ecco perché 87 Paesi, che rappresentano oltre il 90% del PIL globale, stanno analizzando in maniera approfondita come poter far gestire questa nuova forma di valuta dalle proprie banche centrali.
Quali banche centrali hanno introdotto le CBDC
Accanto ai tantissimi Paesi di tutto il mondo che ne stanno sperimentando l’utilizzo, ce ne sono alcuni le cui banche centrali hanno già introdotto le CBDC. 10 Stati attualmente hanno lanciato con successo la valuta digitale della propria Banca Centrale e sono gli 8 Paesi che fanno capo alla Banca Centrale dei Caraibi orientali, la Nigeria e soprattutto la Cina.
Il primato per il riconoscimento della valuta digitale Jam-Dex, Jamaica Digital Exchange, come moneta a corso legale, va alla banca centrale della Giamaica mentre la prima CBDC nazionale al mondo è stata lanciata nel 2020 dalle Bahamas con il Sand Dollar. La ragione principale per cui il governo di questo arcipelago si è deciso ad utilizzarla è stata quella di accelerare l’inclusione finanziaria della propria popolazione, visto che la maggior parte era sprovvista di un conto bancario, con l’intento di aumentare così la sicurezza e di combattere contro un fenomeno molto diffuso nel paese come il riciclaggio di denaro.
E’ stata poi la volta, nell’ottobre 2021 della Nigeria che ha lanciato l’eNaira, utilizzandola per i pagamenti contactless e il trasferimento di denaro: questa Nazione, oltre ad essere con i suoi 216 milioni di abitanti il Paese più popoloso dell’Africa, è anche quella con la percentuale più alta di criptovalute che il governo in questo modo ha provveduto a regolamentare, vietandone in alcuni casi le transazioni. Inoltre il potere centrale aveva bisogno di ridurre il costo delle rimesse, di provvedere ad una maggiore inclusione finanziaria della popolazione e infine di evitare la continua fuga e depauperamento della valuta cartacea.
Questa CBDC nigeriana ha, come caratteristiche, quelle di essere senza interessi, di mantenere la parità con la moneta fisica e di avere un sistema antiriciclaggio e un know-your-customer a più livelli che richiede solo un numero di telefono collegato a un ID nazionale, limitando le transazioni giornaliere all’equivalente di circa 110 euro.
Dopo la Nigeria è stato il turno dei 7 paesi dell’Unione dei Caraibi orientali che hanno creato una valuta digitale chiamata Dcash con lo scopo di velocizzare le transazioni: Antigua e Barbuda, Dominica, Grenada, Montserrat, St. Kitts e Nevis, Santa Lucia e St. Vincent e Grenadine, i paesi coinvolti.
L’ultima in ordine di tempo a lanciare la propria valuta digitale è stata la Cina che ha approfittato dell’interesse mediatico che si è creato intorno alle Olimpiadi Invernali di Pechino per diffondere l’e-cny, la versione digitale dello yuan.
Testata già dal 2019, questa nuova forma di valuta ha come obiettivo quello di limitare le piattaforme private più utilizzate dai cinesi come Alipay e WeChat Pay che da sempre sfuggono al controllo del governo centrale e che ha sentito, per questo, l’esigenza di controllare l’economia e i movimenti finanziari della popolazione ma soprattutto di svincolarsi dall’egemonia finanziaria degli Stati Uniti.
Ma le altre Nazioni a che punto sono con le CBDC?
Russia, Iran e Giappone, in fase pilota, promettono il lancio delle loro CBDC entro la fine del 2022.
C’è poi la Svizzera che si trova in una seconda fase test di sperimentazione mentre ci sono alcuni Stati africani come Zambia, Kenya e Ghana che, dopo il lancio dell’e-naira nigeriano, hanno avviato uno studio di fattibilità delle rispettive CBDC.
Per quanto riguarda invece gli Stati Uniti, la Federal Reserve ha avviato alcune ricerche ed esperimenti per una sua CBDC, per offrire agli americani una valuta che abbia dei costi minori ed una maggiore velocità ed efficienza nei pagamenti.
Infine anche la Bce europea ci sta seriamente pensando, la creazione di un euro digitale, equivalente elettronico delle banconote e delle monete avente corso legale, garantito dalla Bce ed utilizzato per i pagamenti nei 19 Paesi, stuzzica moltissimo.
Con la nascita di una CDBC europea, gli obiettivi della Banca Centrale Europea sarebbero quelli di:
- accelerare il processo di digitalizzazione nell’economia europea, permettendo anche a chi non ha un conto bancario di potervi accedere ed evitando l’utilizzo di strumenti di pagamento non regolamentati o il ricorso a valute estere,
- creare sinergie con il settore dei pagamenti già esistente, affiancando al contante e ai depositi, una moneta digitale garantita.
In tal senso è stata avviata una fase istruttoria che sarà completata entro ottobre 2023, per poi passare ai test ed a una sperimentazione di circa 3 anni, per essere sul mercato nel 2026.
Aspetti positivi e negativi delle CBDC
Prima di valutare gli aspetti positivi e quelli negativi delle CBDC, proviamo a sintetizzare quali sono le caratteristiche principali di questa nuova valuta e come funzionano.
Innanzitutto bisogna dire che il funzionamento dipende dagli obiettivi primari che questa valuta vuole avere e che nell’immaginario collettivo sono: migliorare gli strumenti di politica monetaria disponibili e il funzionamento dei sistemi di pagamento all’ingrosso, sostituire i contanti con un’alternativa più efficiente e ridurre la frequenza e il costo delle crisi bancarie.
Per la sua realizzazione operativa, molte banche centrali si sono interessate alla tecnologia blockchain e DLT, in quanto facilitano la costruzione di sistemi che possono operare insieme ad altre valute, consentono di ridurre al minimo il rischio di creare sistemi monetari supportati esclusivamente da un supporto digitale e permettono l’implementazione con altre tecnologie.
Oggi molti sistemi di Central Bank Digital Currency sono stati costruiti con il progetto HyperLedger Fabric della Linux Foundation, promosso da alcune delle più grandi aziende tecnologiche del mondo, come Intel, IBM o Oracle.
Per quanto riguarda le sue caratteristiche, la CBDC già diffusa e quella in fase di studio è: una valuta fiduciaria in forma digitale, emessa e governata dalla banca centrale di un Paese e non quindi da comunità autonome come una Bitcoin; non è un equivalente alle monete di una banca commerciale; non ha la volatilità tipica di molte criptovalute e subisce l’influenza, in termini di offerta e valore, delle politiche monetarie, dei surplus commerciali e di tutte le decisioni che vengono prese dalla banca centrale.
Rispetto a queste sue peculiarità gli aspetti positivi della CBDC sono:
- una maggiore efficienza anche in tempo reale nella creazione di sistemi di pagamento e di emissione e di controllo del denaro, cosa impossibile da attuare con la tecnologia in essere,
- la possibilità di creare dei portafogli CBDC in un modo molto più semplice, per avere una maggiore inclusione finanziaria dei cittadini di uno Stato e per consentire alle persone di inviare denaro online senza avere un conto bancario,
- una maggiore concorrenza nelle società di sistemi di pagamento, spingendole così a ridurre le loro tariffe,
- uno strumento in grado di generare una politica monetaria più sana.
Concludiamo con i contro:
- mancanza ad oggi di una legislazione chiara su come verranno emanate e controllate le CBDC,
- conflittualità tra i diritti e le libertà individuali, l’uso dei CBDC e la loro capacità di spiare i cittadini,
- possibile manipolazione da parte degli hacker in quanto sistemi completamente digitali,
- un’inclusione finanziaria gestita da uno Stato che, oltre agli aspetti positivi, potrebbe generare, da parte di esso, manipolazione e controllo, eventi che non si verificano con i bitcoin con cui non bisogna chiedere il permesso a nessuno.
Per cercare di eliminare o di limitare questi aspetti negativi, gli esperti si stanno concentrando sulla capacità delle CBDC di sostituire completamente le banconote e le monete, di poter offrire nel loro utilizzo un livello sufficiente di anonimato o di privacy e di poter essere accessibili e disponibili per tutti i cittadini.