Le Solein protein sono le proteine prodotte dall’aria, di cui una startup finlandese nel 2017 ha sviluppato metodologia e processo di produzione. La Solar Foods, azienda attiva nell’alimentazione sostenibile, ha messo in pratica quanto la FAO sta sostenendo da molti anni e che ancora in pochissimi hanno palesato la volontà di seguire i suoi consigli, ossia che il sistema alimentare del prossimo futuro deve garantire alimenti nutrienti, sicuri e di qualità a tutti ma deve essere anche sostenibile per tutelare le risorse del nostro pianeta.
Oggi la sostenibilità è diventata una prospettiva sulla quale è necessario puntare ed anche un’evoluzione indispensabile.
Esponenti del mondo politico, industriale, tecnologico e scientifico si sono resi conto che è ormai indispensabile valutare nuove alternative legate alla nutrizione e all’alimentazione, che possano offrire delle soluzioni nuove attraenti agli occhi e al palato di chi dovrà consumarle.
La nostra società già da molti anni vive nella contraddizione tra la necessità di rinnovarsi e la volontà di rimanere attaccati alle proprie tradizioni alimentari, intese più come un piacere che non come mera sopravvivenza.
Da un lato si criticano gli allevamenti intensivi per il peso che portano ai cambiamenti climatici e per la ferocia dei metodi e l’insostenibilità della filiera, dall’altro però rimane forte la voglia di non voler rinunciare a nulla men che meno a tavola e soprattutto di fare economia sul cibo.
Ecco perché sempre più aziende attive nel food stanno concentrando la propria attenzione su prodotti salutari ma che non si distaccano da ciò che siamo abituati a consumare. Esempi in tal senso sono tutti quegli alimenti “cruelty free” come la carne vegetale che le grandi aziende stanno produrre per il loro minore impatto ambientale oppure il sempre più costante ricorso ai regimi alimentari plant-based, che in Italia stiamo imparando a conoscere ma che oltreoceano invece stanno spopolando già da diversi anni.
SI tratta di un’alimentazione a prevalenza vegetale, letteralmente basata sulle piante, che è iniziata come una moda ma che nel tempo è diventata un vero e proprio approccio alla vita, costruita sul rispetto per il proprio organismo e la propria salute e per il Pianeta in cui viviamo.
Un regime alimentare che si basa su alimenti naturali, sani, freschi, bilanciati, leggeri, ricchi di nutrienti essenziali e soprattutto non lavorati e che hanno come caratteristiche fondamentali quelle di non essere processati industrialmente e di non derivare da uno sfruttamento di risorse e animali.
Una metamorfosi green in cui si inserisce anche la produzione delle proteine Solein, realizzate utilizzando solamente l’aria, l’elettricità coadiuvate da microbi.
Che cosa sono le Solein protein
Come affermato dagli stessi responsabili di Solar Foods che hanno concepito le Solein protein, sono un nuovo tipo di proteina diverso da tutte quelle presenti sul mercato per il modo in cui viene prodotto.
La sua principale novità è che non ha bisogno di agricoltura o di acquacoltura ed è possibile realizzarlo in qualsiasi parte del mondo, anche in aree dove la produzione proteica convenzionale non è mai stata possibile.
Per creare questa nuova proteina sintetica, è stato sviluppato un processo che ha utilizzato elettricità rinnovabile e CO2, senza quindi aver bisogno di nessun’altra risorsa naturale, evitando così di gravare sul nostro ambiente.
Questo bioprocesso è molto semplice e ricorda il procedimento che si usa per ottenere la birra: alcune tipologie di batteri vengono messe in coltura e fatte alimentare con anidride carbonica e bolle di idrogeno, che viene realizzato grazie all’elettrolisi “verde” dell’acqua, a cui si aggiungono poi azoto e tracce minerali come calcio, sodio, potassio e zinco. Trattati in questo modo, i microbi rilasciano un sottoprodotto che si compone per più della metà da proteine mentre per il resto è costituito da carboidrati e grassi, sottoprodotto che viene essiccato e poi ridotto in polvere.
Questa polvere Solein, così come concepita, può essere utilizzata come integratore in alimenti normali come yogurt, frullati, pane e pasta o essere manipolata con la stampa in 3D per ottenere prodotti di maggiore consistenza. E’ quindi un processo di fermentazione al 100% naturale che dà vita ad un prodotto finale con un aspetto ed un sapore uguale alla farina di grano e dove la composizione in macronutrienti delle cellule è molto simile a quella della soia o delle alghe essiccate.
Come si può ben capire, si tratta di una nuova metodologia che rivoluziona completamente la produzione alimentare perché non dipende dal clima e dall’agricoltura, anzi la fabbricazione di questa proteina può avvenire nelle condizioni ambientali più difficili o in quelle più estreme come un deserto e anche lo spazio, in quanto il suo processo di fabbricazione non prevede l’uso di irrigazione, pesticidi, fertilizzanti e non coinvolge il mondo animale. Sebbene però abbia una sua concezione rivoluzionaria, questa metodologia di produzione è un ritorno al passato, è, come spiegano i suoi inventori, un tornare indietro di 200 anni in quanto, per realizzarla, ci si rivolge a degli organismi unicellulari come i batteri.
Che caratteristiche hanno le Solein proteine?
Prima di elencare le caratteristiche di queste proteine, vorrei di nuovo porre l’accento sul grande rilievo di questa invenzione e di quanto possano diventare un toccasana per il cambiamento del nostro regime alimentare nel momento in cui saranno immesse sul mercato.
Finalmente si è arrivati, già da un po’ di tempo alla consapevolezza che è tempo di cambiare il modo di pensare al cibo, che deve tornare ad essere visto per il suo valore culturale, sociale, politico, medico ed ambientale.
Soprattutto questi ultimi due valori hanno scardinato l’appiattimento che si era creato, dovuto alla globalizzazione: quello medico perché, l’aver vissuto la pandemia, ci ha fatto rendere conto che il cibo è parte della medicina, per mantenere il nostro organismo al sicuro.
Il suo valore ambientale è invece strettamente connesso con l’impatto della crisi climatica sulle nostre vite presenti e future, come confermato anche da uno studio condotto dal Programma Ambientale delle Nazioni Unite. Ricerca che ha ribadito ancora una volta quanto l’agricoltura e il consumo alimentare siano tra i principali agenti di minaccia ambientale, con i loro effetti nefasti sul cambiamento degli ecosistemi.
Tornando alle proteine, le Solein hanno come caratteristica principale quelle di essere fonte di ferro, fibre e di vitamine del gruppo B e A, sotto forma di beta-carotene, che le conferisce anche un bel colore arancio. Come ben sappiamo, sebbene le proteine si trovino sia negli alimenti di origine vegetale che in quelli di derivazione animale, quelle commestibili non sono tutte uguali, in quanto costituite da diverse combinazioni di amminoacidi e caratterizzate dal rapporto tra gli aminoacidi essenziali in loro possesso: ebbene queste proteine Solein contengono tutti i nove aminoacidi essenziali richiesti dal corpo umano.
Tutto questo è stato possibile realizzarlo attraverso una tecnologia che ha sfruttato l’elettricità per creare idrogeno il quale, combinato a anidride carbonica, acqua e vitamine, ha dato vita a una biomassa riproducibile all’infinito. Si pensi che, con 10 litri di acqua, si può produrre un 1 kg di prodotto in qualsiasi laboratorio senza il bisogno della terra, non inquinante e soprattutto commestibile dal sapore neutro e, come già detto, dalle sorprendenti proprietà nutrizionali.
Solein contiene al 70% proteine, grassi per lo più insaturi al 5-8%, fibre al 15% e minerali al 3% che, oltre ad essere una proteina completa con tutti gli aminoacidi essenziali, leggera sia nel gusto che nell’aspetto e con un ricco valore nutritivo, i suoi fondatori la descrivono in grado di soddisfare ogni pasto immaginabile e che ha, tra i suoi punti di forza, quello di essere perfettamente sostenibile ma soprattutto, avendo queste caratteristiche, di poter essere riprodotta infinitamente.
Attraverso questo ingrediente, la Solar Foods ha già sviluppato oltre 20 diversi tipi di prodotti e Singapore da ottobre scorso è stato il primo Paese che ha approvato il consumo di tale proteina.
Nelle Solein infatti il governo di quest’isola, altamente urbanizzata e con pochi spazi dedicati alla coltivazione, ha trovato la soluzione ideale per coprire il fabbisogno di calorie dei suoi 6 milioni di abitanti.
Chi le produce?
Le proteine Solein sono state prodotte da una startup, la Solar Foods, che è stata fondata a Espoo, in Finlandia, nel 2017 dai dottori Pasi Vainikka, Juha-Pekka Pitkänen, Sami Holmström, Jari Tuovinen e dai professori Jero Ahola e Janne Mäkelä nei laboratori del VTT Technical Research Centre of Finland, come ricercatori della finlandese LUT, Lappeenranta University of Technology.
La bontà di questo loro progetto è stato riconosciuto sin dall’inizio nei vari finanziamenti che la Solar ha ricevuto da quando ha cominciato il proprio percorso, sovvenzioni che sono state offerte anche al di fuori dei confini finlandesi con i 100 mila euro assegnati dall’Index Award e supportati dalla Danimarca.
Ma chi ha davvero creduto in questa azienda sono state l’ autorità finlandesi che, attraverso la propria organizzazione governativa Business Finland, che si occupa di investimenti per l’innovazione, il commercio e il turismo, hanno finanziato più volte la società, erogandole varie donazioni per permetterle di realizzare un nuovo impianto che le consentiranno la produzione e la commercializzazione di nuovi alimenti basati su Solein.
Solo per citare l’ultimo, nel settembre scorso Business Finland ha approvato un finanziamento di 34 milioni di euro che ad oggi risulta essere il più grande finanziamento di sovvenzioni pubbliche per l’agricoltura cellulare nel mondo.
Questa fornitura di denaro governativa finlandese è la dimostrazione lampante di quale dovrebbe essere l’interesse ed il sostegno che ogni potere politico dovrebbe mostrare per tutte quelle aziende come la Solar Foods che vogliono commercializzare le proprie scoperte scientifiche e che pongono la loro attenzione verso il ripristino degli ecosistemi naturali, attraverso lo studio di nuove tecnologie alimentari.
Bisogna sottolineare però che questo progetto di produrre una particolare proteina non è un’idea del tutto nuova in quanto un alimento simile era già stato sperimentato, senza però essere approfondito, negli anni ‘60 dalla Nasa che voleva risolvere il dispendioso problema di trovare un cibo durevole e riproducibile per gli astronauti quando andavano in missione.
In tal senso è vista anche la recente collaborazione della startup con l’Esa Business Incubation Center che ha, come obiettivo, quello di sviluppare una tecnologia che possa produrre cibo in condizioni spaziali e soprattutto per le future missioni su Marte.
Con i tanti finanziamenti ricevuti nel 2021 i ricercatori della Solar hanno iniziato la costruzione della prima fabbrica e si erano dati come obiettivo quello di produrre le proteine più sostenibili del mondo già nel 2024.
Oggi, con le donazioni che si sono susseguite, i fondatori hanno ribadito che quella fabbrica è solo la prima di molte altre a venire e, da queste loro parole, si spera che possano essere abbreviati anche i tempi di produzione.